info
Titolo: HOLODOMOR, la memoria negata
tipologia: film-documentario
da un'idea di: Francesca Lomastro, Andrii Omelianiuk
regia e sceneggiatura: Fabio Ferrando, Manuel Baldini
montaggio e sonorizzazione: Fabio Ferrando, Manuel Baldini
fotografia: Fabio Ferrando
musica: Nova sui Prati Notturni
traduzioni: Andrii Omelianiuk, Giulia Galvan
produzione: Istituto per le ricerche di Storia, Ass.ne Culturale IL Ponte-MICT, Videoframe25
paese di produzione: Italia, Ucraina
tipologia: film-documentario
da un'idea di: Francesca Lomastro, Andrii Omelianiuk
regia e sceneggiatura: Fabio Ferrando, Manuel Baldini
montaggio e sonorizzazione: Fabio Ferrando, Manuel Baldini
fotografia: Fabio Ferrando
musica: Nova sui Prati Notturni
traduzioni: Andrii Omelianiuk, Giulia Galvan
produzione: Istituto per le ricerche di Storia, Ass.ne Culturale IL Ponte-MICT, Videoframe25
paese di produzione: Italia, Ucraina
formato di ripresa:16/9
formato di proiezione: 16/9
audio: stereo
lingua: italiano, ucraino
sottotitoli: italiano, ucraino, inglese, francese
durata: 78 min.
formato di proiezione: 16/9
audio: stereo
lingua: italiano, ucraino
sottotitoli: italiano, ucraino, inglese, francese
durata: 78 min.
Holodomor è il nome attribuito alla “carestia” che si verificò in Ucraina (allora parte dell'ex Unione Sovietica) negli anni 1932-1933. Il termine deriva dall'espressione ucraina moryty holodom (Морити голодом), che significa "infliggere la morte attraverso la fame".
L' Holodomor causò milioni di morti, soprattutto contadini. L'Unione Europea l'ha riconosciuto come genocidio: fu il risultato di una serie di misure consapevolmente messe in atto dal regime sovietico.
Nessuno nega oggi questo fatto, mentre ancora si discute sull’entità del numero delle vittime, sul corso degli eventi e sulle cause sottostanti.
In tutta l'Unione Sovietica la memoria pubblica di questo tragico accadimento fu sistematicamente negata: intere generazioni scomparvero in pochi mesi, ma il dramma, oltre che minimizzato se non del tutto negato, fu posto sistematicamente sotto silenzio. Si perpetuò per decenni da parte dell'ex regime sovietico la volontà di rimuovere a livello collettivo la memoria dei fatti, come se, così facendo, se ne potesse cancellare l'esistenza. Della “carestia” si è cominciato a parlare pubblicamente solo negli anni '80 durante la perestroika.
Attraverso le voci di chi quella storia l’ha vissuta, di chi l’ha sentita raccontare in famiglia sottovoce, di chi ora la tramanda ai giovani, e attraverso i luoghi di allora e di oggi si snoda questo viaggio-racconto che ha come oggetto l'Holodomor, la memoria e l'oblio.
Note di regia
La produzione del video documentario “Holodomor, la memoria negata” nasce dalla volontà di diffondere la conoscenza in Italia e, più in generale, in occidente, di un avvenimento storico di grande rilievo di cui sino ad ora poco si è parlato.
Le sessioni di ripresa si sono svolte sia in Italia che in Ucraina, dove ci siamo recati due volte nel 2013 assieme a Francesca Lomastro.
A condurre le interviste Andrii Omelianiuk, a prtire da nostre indicazioni e secondo la sua sensibilità.
Le persone intervistate sono state identificate in alcuni casi per le loro specifiche competenze, e in altri si tratta di persone comuni, avvicinate per strada e disponibili a dare la loro testimonianza.
Esistono altre produzioni che trattano l'argomento, ma il nostro approccio si discosta da un'esposizione filologica dei fatti preferendo la composizione di un quadro generale che a mano a mano si palesa attraverso i ricordi e le esperienze personali di ognuno degli intervistati; questo ci ha permesso di cogliere quanto la vicenda, nonostante siano oramai trascorsi 80 anni, abbia una forte valenza nel presente di quella nazione e di quanto dopo anni di forzato silenzio generi emozioni contrastanti.
Fabio Ferrando, Manuel Baldini
Biografia dei registi
Fabio Ferrando nasce a Vicenza nel 1972 dove tutt'ora risiede.
E' videomaker dal 1999 e si occupa di video sia dal punto di vista commerciale che artistico.
E' interessato all'interazione del video con altre forme d'arte (teatro, danza, musica, fotografia) e ha attivato in questo senso numerose collaborazioni.
Manuel Baldini nasce a Vicenza nel 1973 dove vive e lavora.
Artista diplomato in Pittura all'Accademia di Belle Arti di Venezia, ha esposto il suo lavoro in numerose occasioni in spazi pubblici e gallerie private in Italia e all'estero. Numerose le collaborazioni con altri artisti da cui, nel corso degli anni, prendono vita vari progetti a carattere multidisciplinare.
Realizza con Fabio Ferrando il video “1986-2006 Ricordare Chernobyl” presentato in Italia e in Ucraina e premiato nel 2007 con una menzione speciale al Festival di Film documentario di Kiev.
Fabio Ferrando nasce a Vicenza nel 1972 dove tutt'ora risiede.
E' videomaker dal 1999 e si occupa di video sia dal punto di vista commerciale che artistico.
E' interessato all'interazione del video con altre forme d'arte (teatro, danza, musica, fotografia) e ha attivato in questo senso numerose collaborazioni.
Manuel Baldini nasce a Vicenza nel 1973 dove vive e lavora.
Artista diplomato in Pittura all'Accademia di Belle Arti di Venezia, ha esposto il suo lavoro in numerose occasioni in spazi pubblici e gallerie private in Italia e all'estero. Numerose le collaborazioni con altri artisti da cui, nel corso degli anni, prendono vita vari progetti a carattere multidisciplinare.
Realizza con Fabio Ferrando il video “1986-2006 Ricordare Chernobyl” presentato in Italia e in Ucraina e premiato nel 2007 con una menzione speciale al Festival di Film documentario di Kiev.
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